Il sole, seppur incerto, di questi
giorni mi sta già proiettando dritta dritta verso la primavera.
Eppure c'è ancora il piumone al
letto...e il piumino addosso.
La sciarpa.
Il riscaldamento acceso.
La neve alle porte (forse).
Ogni anno tesso le lodi dell'inverno,
di quanto mi piaccia il malinconico grigiore che da adito a
meditazioni profonde, la neve candida che purifica il paesaggio
(salvo imprechi vari ed eventuali quando le strade sono sporche).
Dell'inverno amo l' “indoor”, il
mio lato più pigro sguazza amabilmente in plaid e tisane bollenti,
pagine di libri e filmoni di ore e ore...eppure ogni benedetto anno,
non posso esimermi dal restar vittima del sottile e timido fascino
della primavera.
Dai! Ma come si fa a resisterle?
La primavera ha la tenerezza di un
gattino di poche settimane, la grazia di un bocciolo che sta per
schiudersi, la luce delle giornate che progressivamente durano di
più, il sapore del primo gelato della stagione, delle fragole appena
raccolte o anche quelle del supermercato
(che-tanto-neanche-il-biologico-ormai-ha-il-sapore-di-quello-che-mangiavamo-da-bambini),
ha il passo lieve dei piedi che affondano nella terra umida e
odorosa, ha il profumo di fiori, ha l' imprevedibilità di una
pioggia improvvisa che lava almeno un po' il grigiore della città.
Sarà per questo che ho inaugurato una
sessione di gardening per pollicini verdi (ne ho di strada da fare,
oh quanta ne ho ancora!), piantando bulbi su bulbi per un totale di
12 vasi.
Ora, io mi auguro fortemente che di
tutti queste aspiranti piantine, almeno un duo o tre tipo, riescano a
vedere la luce del mese di Aprile. I hope!
Voglio ingentilire le mie finestre con
tende leggere e fiori sul davanzale e tingere di verde tutto quello
che tocco, come un ecologista Re Mida del XXI secolo...
Tanta tantissima voglia di
primavera...e di colore! Anche dentro casa :)
E proprio questo sarà il tema del prossimo post: la primavera dentro, in casa e in noi stessi.
un abbraccio, L. (in green)
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